Interviste in circolo

Laura Tangorra

Laura Tangorra è nata a Milano nel 1963 e vive a Monza dal 1973. Si laurea in scienze biologiche nel 1987 ed esercita per diversi anni in laboratori di ricerca. Insegna per circa sei anni nella scuola superiore, sceglie poi di lavorare con i bambini nella scuola elementare.

Sposata dal 1988 con Franco è madre di tre figli: Alessandra, Marco e Alice e nonna di Bianca.

Una malattia bastarda non le ha impedito di scrivere 8 libri: tre autobiografici Solo una parentesi (2003), Rumore di mamma (2004) e Sul mio divano blu (2016); due romanzi Gli angeli non hanno la coda (2006), Gelato a mezzanotte (2010); e tre libri per bambini Melissa e le sue mutande (2010), La misteriosa chiave di Melissa (2011), Melissa e il tesoro di Enigma (2013).

Intervista in Circolo

Cosa ti evoca la parola Signora?

Quando ero piccola, l’idea di Signora era incarnata da mia madre. Quando giocavo a fare la signora, io ero lei: una donna di una certa età, ben vestita e pettinata, che non urla e non dice parolacce. Da ragazza questa parola ha perso le fattezze della mamma per farmi pensare invece al vecchio, al conformismo, al ”per bene” nella accezione negativa del termine. A una persona che non si sporca mai le mani, insomma. Oggi, che ho di gran lunga superato l’età che aveva la mia mamma quando la vedevo signora, questa è una parola che mi fa pensare a una persona corretta, che rispetta gli altri e se stessa, che non scende a compromessi, e vive i valori in cui crede. Una persona che ama pienamente. Una donna.

E la parola Circolo?

Questa parola mi fa pensare alla condivisione. Quei pomeriggi in cui, fatti i compiti in fretta, si trascorrevano ore intere seduti sul pavimento o sul letto ad ascoltare musica chiacchierando di progetti, del futuro, d’amore. Oggi è cambiato il modo di comunicare, ma la voglia di condividere è la stessa. Lo si fa sui social, e purtroppo essendo questi un circolo enormemente più ampio, è inevitabile che i contenuti restino superficiali, e che troppo spesso ci si ritrovi a ragionare con individui che mai si sarebbero scelti come interlocutori. Ora non voglio dire che ”si stava meglio quando si stava peggio”, ma non so se farei cambio…

Il tuo segreto per affrontare i momenti difficili?

Ho imparato ad affrontare le difficoltà una alla volta, man mano che si presentano. Mai pensare al problema sperando di metterlo a fuoco nella sua interezza, questo serve solo a scatenare panico e ansia, ma bisogna sempre avere ben chiaro l’obiettivo finale. Il percorso da seguire invece lo si decide un metro alla volta. E poi ho cercato sempre di andare a scovare il risvolto positivo di ogni situazione. Certo, questo in gran parte dipende dal carattere, ma è anche una questione di allenamento.

Che cosa ti piace condividere con le amiche?

Caffè. Non può mai mancare tra amiche. Crea l’atmosfera, fa molto intimo. Anche adesso che non riesco più a berlo, non posso fare a meno di offrirlo, e il solo vedere un’amica con la tazzina in mano mi basta… diciamo che me lo faccio bastare.

Il nostro motto è “Se non lo sai…te lo diciamo noi”, raccontaci una cosa che sai solo tu e che vuoi condividere con tutte le Signore in Circolo

Lo sapevate che la spiritromba non è uno strumento musicale suonato dai fantasmi, ma è una specie di cannuccia arrotolata con cui le farfalle succhiano il nettare dai fiori? Ecco, ve l’ho detto io, e adesso la vostra vita avrà sicuramente più senso 😉

Cosa significa per te leggerezza?

La leggerezza può essere a volte confusa con la superficialità. Ma mentre quest’ultima consiste nell’incapacità di riflettere, di scavare un po’ a fondo, di dare più valore all’essenza che all’apparenza, la leggerezza è il saper dare il giusto peso agli avvenimenti, è la capacità di ignorare le provocazioni, di non lamentarsi per ogni cosa. Leggerezza è saper ridere dei propri limiti mentre si cerca di superarli, è non piangersi addosso. È freschezza, luce.

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4 Comments

  1. Per me Laura é…cracker con semi di papaveri mangiati mentre si aspetta che escono i nostri bambini dalla scuola , alle preziosine, é quel caffè mentre ci facciamo confidenze, pomeriggi al NEI … e sopratutto quella amica que nonnostante la distanza ed il tempo (son tornata da 17 anni ormai in Spagna) é sempre lá… e io me la ricoro cosí… la sua voce, il suo viso, lei con i suoi jeans, le scarpe da tennis, sono ricordi freschi , freschissimi, come se fosse stato ieri. Un bacione Laura, sei una grande Donna, una Grandíssima Signora.

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