Cultura leggera, Feuilleton

Con le tartatarughe si fanno i pettini -2 di Clementina Coppini

…Ho imparato a scrivere così, all’improvviso, e la prima cosa che ho scritto è stato un pensiero cretino. Però mio, nel bene e nel male. Magari non un messaggio ecologista, ecco, ma un inizio. Ripensandoci ora, con la logica dell’adulto, credo sia un po’ come dire chi si ferma è perduto, un invito a perseverare e a resistere. Il discorso programmatico di un bambino proiettato verso il futuro. Sette parole fanno un discorso? Sì. La maestra da quel giorno mi guardò con occhi diversi da quelli con cui si insegna a un generico analfabeta. Mi guardò con rispetto, da quel giorno.
Ci sono posti ed esperienze da cui non si torna uguali e posti da cui non si torna mai. Decisi di non tornare mai da quel giorno di scuola e la permanenza laggiù, in un piccolo banco ancorato sopra una speranza, ha salvato la mia vita, le ha dato prospettiva. In realtà a ben vedere la mia intera vita è stata una latitanza, perché restare appesi a una fantasia da bambini potrebbe essere in effetti una fuga dall’esistenza. Vabbè, chi se ne frega. Non so se sono andato o sono rimasto, a questo punto. So che ora, confinato in questa stanzetta asfittica, mi sono messo a scrivere le mie memorie. Alla fine ho deciso di farlo. Ultimo atto di una vita che lascio, che rifiuto non perché non mi sia piaciuta o non mi piaccia. Mi piace assai.
La molla della mia vita è sempre stato il cambiamento, sottile o drastico, volontario o meno. Motivo? È così e basta, il cambiamento non deve avere sempre una ragione. Piuttosto è un istinto contro il quale c’è chi combatte e chi no. Faccio parte del secondo gruppo.
Ma andiamo con ordine. Mi chiamo Teodoro. Dono di Dio, questo significa il mio nome. Perché Dio abbia inteso porgere un regalo come me ai miei genitori non fu loro dato di comprenderlo, a tutt’oggi. Essendo poi morti presto, lo hanno capito ancora meno.
Quello che invece io fin da piccolo ho appreso con plateale certezza è che nessuno dovrebbe lasciarsi trasformare in un pettine.

Segue…                                               

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