Varie

Non ci sono più le donne di una volta…e meno male

Ci siamo accorte che non siamo solo noi le ‘diverse’ ma non ci sono più le donne di una volta, quelle che la nostra mamma chiamava ‘quelle che stanno a casa con i piedi nella stufa a fare la calzetta aspettando il ritorno del loro maritino’. Siamo cambiate, siamo diventate consapevoli del fatto che possiamo fare tutto quello che vogliamo.

Come siamo arrivate qui? La strada è stata lunga e non sempre facile, ci sono volute un paio di generazioni e molto lavoro resta ancora da fare su quelle future.

I nostri nonni erano figli ( la benedizione di una famiglia: il figlio maschio!), mariti, padri, lavoratori instancabili, erano coloro i quali intrattenevano i rapporti con il mondo esterno anche a nome delle mogli. Le nostre nonne erano figlie ( non si può essere sempre fortunati, a volte capita anche la femmina), mogli devote, casalinghe, la maggior parte dei rapporti vissuti all’interno della cerchia familiare e quasi sempre solo con altre donne.

Possiamo a questo punto capire perfettamente le nostre mamme che, figlie di cotanti genitori,  negli anni settanta hanno vissuto la rivoluzione sessuale tuffandosi di testa e assaporando il piacere dell’indipendenza e la liberazione da un ruolo imposto dalle convenzioni, come per un gesto di rivalsa nei confronti delle generazioni precedenti. I nostri padri in quel periodo stavano a guardare queste matte domandandosi quando la moda sarebbe passata: ‘sta passando  anche la minigonna vuoi che non passi anche questa?’

Un po’ avevano ragione, infatti le nostre mamme non sono riuscite a portare a termine tutta quella rivoluzione ma hanno lavorato sulla loro discendenza. Ci hanno educate per essere super donne, per affermare tutte quelle cose nelle quali loro credevano: erano cresciute in famiglie dove l’uomo faceva l’uomo e la donna la donna, ideale non perfetto ma estremamente preciso, quindi la voglia di rivincita era fortemente sentita.

E noi? A noi ragazze è stato scaricato tutto sulle spalle compresi i figli di queste donne che, poveretti, spesso senza averne né colpa né merito, si sono ritrovati insieme a compagne che sono sempre un passo avanti a loro. A questo punto il buon caro maschio cosa ha deciso di fare? ‘Sto qui e aspetto tanto fa tutto lei’.

I più illuminati hanno capito che non solo avremmo fatto tutto quanto facevano le nostre nonne e madri ma avremmo preso delle ulteriori specializzazioni: montaggio mobili dell’Ikea, cambio gomme come da pit stop di Formula 1, stuccaggio e imbiancatura (qualcuno si ostina a chiamarlo decoupage ma invece ci ha un po’ preso la mano), servizio taxi che neanche Uber…. Inoltre, vista la carenza di idraulici come da sogno proibito della migliore casalinga disperata, il cambio della guarnizione nella cassetta del wc è ormai considerato specialità olimpica femminile.

A questo punto è facile per ogni uomo dedurre che qualcosa è cambiato:i diamanti non sono più i migliori amici delle ragazze (anche se continuiamo a considerarli con affetto)

ma sono stati rimpiazzati dall’ultimo modellodi avvitatore elettrico.

Tutto questo non significa che ci piaccia ancora bruciare i reggiseni, anzi, ci piacciono proprio tanto i reggiseni e non li bruceremmo mai anche perché costano parecchio.

La vera evoluzione è non rinunciare alla propria femminilità ma, all’occorrenza, tirare fuori l’uomo che è in noi.

 

 

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