Libri piacevoli

La sventurata rispose

“Aspettavo le sue lettere con trepidazione, le sue parole mi davano una profonda letizia che dovevo celare agli occhi del resto del mondo. […] In quei mesi vivevo in uno stato di leggerezza spirituale e di felicità profonda che non ho mai più provato in tutta la mia vita. […] Era agosto quando mi scrisse che era tempo di un incontro. […] Acconsentii. Non fu una scelta facile, perché finché quell’uomo era al di là del muro tutto rimaneva nella sfera del possibile ma relegato nell’ambito dell’immaginario.
Incontrarsi di persona significava calare quella storia nella realtà concreta.

C. Molteni Ryan

Non abbiamo intenzione di parlare del meraviglioso libro dal quale abbiamo estratto questa frase perché il fatto stesso di averlo scelto significa che non solo ci è piaciuto ma che apprezziamo anche chi lo ha scritto.
Claudia è una persona dotata di una sensibilità incredibile ed è capace, con i suoi romanzi, di trasmettere delle emozioni profonde.
Come sempre, invece, utilizzeremo la citazione per parlare di un argomento più leggero, anzi, quasi frivolo.

Innanzitutto è doveroso un omaggio alla protagonista: Virginia. A noi, essendo Signore e della stessa città, piace ricordarla come la Signora di Monza o, come è meglio nota grazie a un tale Alessandro, la Sventurata che rispose.

Tempo fa un’amica, con tutta naturalezza, ci ha raccontato di avere un amico di penna e in quel momento abbiamo scoperto che non era neanche l’unica.

Cosa significa questo? Significa che, stanche di passare inosservate o di ricevere messaggi e chiamate solo dai Call center,  quando il collega che ci prova con tutte ci scrive per dirci quanto siamo state in gamba durante l’ultima riunione, il papà del compagno di classe di nostro figlio fa il galante su whatsapp, il vecchio amico del liceo ci contatta su facebook per salutarci e ci dice che siamo ancora belle come allora, noi andiamo in deliquio come delle adolescenti e rispondiamo stando un po’ al gioco per cercare di intascare un altro complimento.
Quello che non dobbiamo fare, però, è cadere nel tranello della sventurata di cui sopra: era così felice quando la relazione era solo epistolare e le lettere del giovane vicino le facevano battere il cuore ma quando ha deciso di rispondere si è bruciata fino alle ossa.
Anche perché, care amiche, a differenza dell’Osio che aveva un secondo fine, gli uomini di oggi è già tanto se di fine ne hanno uno. Quindi, anche se siete libere di assecondare il mittente delle missive, sappiate che alla prossima collega, mamma della scuola o ex compagna del liceo lasceranno i vostri messaggi intonsi, o peggio ancora visualizzati e non risposti!, e si dedicheranno alla nuova venuta, probabilmente scrivendo anche le stesse cose.
Quindi godiamoci il momento, lasciamo che ci scrivano tutto quello che vogliono e che alimentino la nostra autostima ma poi, se vogliamo uscire e stare veramente bene, andiamo a bere con le amiche.

Per saperne di più su Claudia vai all’intervista in circolo.

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2 Comments

  1. …e quando una, anziché “amici di penna” ha “amici che fanno pena”…?!? Anche lì ci si deve prendere tutto come viene….?!?
    Vi adoro! 😘

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