Leggerezza

Elogio all’imperfezione

Recentemente abbiamo partecipato alla presentazione di un libro: una sorta di elogio all’imperfezione.

Del libro magari ve ne parleremo più avanti e vi racconteremo anche qualcosa dell’autore perché ci piace molto, ci ha insegnato molto.

Dopo la presentazione, per giorni, ci siamo domandate cosa significasse per noi il concetto di imperfezione. Per noi, ma crediamo per la maggior parte delle donne, è un pensiero complesso. A noi viene più facile e automatico il concetto di perfezione: non è forse questo a cui tendiamo per tutti la vita? Soprattutto quando ci confrontiamo con le nostre pari?

Scagli la prima pietra chi non ha mai pensato: “vado lì (e il lì potrebbe essere una festa, una riunione di lavoro, un colloquio con le maestre, un incontro del gruppo di volontariato,…) e dovranno vedere tutte quanto valgo, quanto sono elegante, quanto sono decisa, quanto sono efficiente, quanto sono educata, quanto sono brava o quanto sono attenta.  Insomma…quanto sono perfetta”?

In realtà non ci limitiamo a volerlo dimostrare ma ci imponiamo di esserlo davvero. A scuola ci siamo impegnate di più per dimostrare che ce l’avremmo fatta, sul lavoro ci dedichiamo con abnegazione per dimostrare che siamo uguali agli uomini, se qualcuno fa un commento poco piacevole sull’ordine che regna in casa nostra ci sentiamo colpevoli come delle ladre e  non ci viene in mente neanche per un istante di fregarcene, che tanto  noi non c’eravamo neanche e quello che ha lasciato l’appartamento come dopo un terremoto è il nostro compagno.

Tutto questo per spiegare come fosse difficile per noi assaporare quel pensiero così incredibilmente coraggioso di valore dell’imperfezione.

Poi, poi è accaduto! Abbiamo sperimentato di persone quanta verità ci sia nel concetto di imperfetto.

L’accaduto è abbastanza banale: in quattro temerarie abbiamo deciso di salire sulla cupola di San Pietro a Roma. E quindi? Dirà qualcuno. Quindi in quattro sommavamo: due problemi di claustrofobia, tre di vertigini, una menopausa, due “primo giorno di ciclo” e un serio problema  alle ossa dei piedi!

 

 

 

 

 

 

 

A metà del percorso abbiamo creduto di morire ma lì, nella nostra imperfezione,  nel nostro essere “disturbate”, nella nostra amicizia, ognuna ha sfoderato una qualità che ha contribuito a fare sì che tutte insieme potessimo raggiungere la meta e superare i nostri limiti.
Dobbiamo confessare che un aiutino è arrivato anche sotto forma di un aitante e gentilissimo custode che ci ha coccolate durante l’ultima parte del percorso ma insieme possiamo dire: ce l’abbiamo fatta!

Se ci fossimo fatte influenzare dalla nostra imperfezione non saremmo mai salite e non avremmo potuto godere di un esperienza e di un panorama meravigliosi.

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2 Comments

  1. …quanto eravamo meravigliosamente imperfette!…complici nella difficoltà…é stato bello…voglio rimanere imperfetta per sempre!

  2. Quando le donne vogliono …..!!!!!
    La nostra unione fa’ la FORZA
    Insieme abbiamo vinto fobie paure dolori ed emozioni
    💪🏻💪🏻🤜🏻🤜🏻❤

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